Perché non devi avere paura della concorrenza dei parrucchieri cinesi

Spuntano come i funghi e nessuno può dir loro nulla. Anche perché hanno pieno diritto di aprire i loro negozi esattamente come può fare chiunque sia cittadino di questo Paese. Eppure, sembrano essere diventati lo spauracchio dei parrucchieri  di qualsiasi città e regione d’Italia, a causa dei loro prezzi troppo bassi.

Sto parlando dei parrucchieri cinesi.

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La crisi ha liberato tantissimi locali che, oggi, si possono affittare a prezzi decisamente contenuti. Inoltre, la liberalizzazione delle licenze ha fatto sì che chiunque avesse poche migliaia di euro e una minima idea potesse aprire una attività.

I cinesi, per i quali il denaro per aprire non è mai stato un problema, ne hanno approfittato.

Sono tanti e, appunto, non hanno problemi economici. Nessuno di loro chiede mai un prestito in banca.

Inoltre, possono permettersi di lavorare a prezzi stracciati.

In questo articolo non mi interessa pormi il problema del perché possano lavorare a prezzi così bassi. So che è prassi comune pensare che lo facciano perché non pagano le tasse, ma io non credo sia così. I controlli ci sono e loro sanno benissimo di essere degli “osservati speciali“. La verità è che i piccoli imprenditori cinesi hanno tre grossi vantaggi rispetto agli italiani:

  1. Hanno costi decisamente bassi;
  2. Hanno un sistema di finanziamenti a costo zero;
  3. Lavorano senza limiti di orari.

I cinesi hanno una comunità molto unita che consente loro di finanziarsi e sostenersi a costo zero, mentre gli italiani per avere accesso al credito devono fornire garanzie importanti e spesso non basta neanche.

Inoltre, riescono a tenere i costi decisamente bassi anche perché utilizzano sistemi di rifornimento interni alla comunità e perché spesso pagano il minimo possibile i loro dipendenti.

Infine, lavorano come dei matti. Parliamoci chiaro: noi italiani siamo diventati tutti un po’ troppo viziati. Ci piace godere del nostro tempo libero (e ci mancherebbe!) e abbiamo dipendenti, quando li abbiamo, ai quali non si può chiedere nulla più di quanto prevedano i contratti.

Detto questo, è ovvio che possano tenere dei prezzi ai quali noi non possiamo adeguarci. Chi si batte con loro a colpi di ribassi finisce inevitabilmente per soccombere. Ed è quel che sta capitando a molti.

E allora, perché ho intitolato questo post: “Perché non devi avere paura della concorrenza dei parrucchieri cinesi“?

Prima di arrivarci ti induco ad effettuare un ragionamento.

Metti da parte i tuoi pregiudizi (perché lo so che avrai già pensato: “ma cosa dice questa qua, i cinesi lavorano in nero, non pagano le tasse e hanno personale non in regola, ecco perché possono applicare quei prezzi!“) e ragiona assieme a me. Anche perché se pure fossero vere le cose che stai pensando, la cosa non può di certo aiutarti né, tantomeno, puoi cambiarla.

In quali attività i cinesi hanno preso piede?

Nella ristorazione. Nel commercio al dettaglio. Nel tessile. Nell’abbigliamento. Nel calzaturiero. Nei parrucchieri.

Cos’hanno in comune questi settori?

Semplice, sono fortemente indifferenziati. Sono delle commodities. Cioè, sono attività che possono essere svolte praticamente da chiunque o quasi e dove è impossibile trovare delle differenze tra un negozio e un altro, tra come lavora una piccola fabbrica e un’altra.

I cinesi hanno portato qualcosa di loro solo nella ristorazione, importando la loro cucina. Negli altri settori hanno dapprima imparato dagli italiani e poi hanno iniziato a lavorare per conto proprio, avvantaggiandosi dei loro costi bassi e della possibilità di accedere a finanziamenti a costo zero.

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Nella mia regione di provenienza, le Marche, c’è un forte distretto calzaturiero nel quale gli italiani dapprima si sono avvantaggiati della disponibilità dei cinesi a lavorare a costi molto bassi, per poi scoprire che questi erano diventati abbastanza bravi da rendersi autonomi e da modificare il mercato. Un mercato nel quale i piccoli imprenditori e artigiani locali hanno iniziato a chiudere perché non riuscivano più a sostenere la concorrenza dei cinesi.

Questo è accaduto, e sta accadendo, a tutte quelle tipologie di attività nelle quali è possibile abbassare i prezzi pur garantendo una qualità minima che può essere ritenuta sufficiente dalla clientela.

Proprio come accade per i parrucchieri.

Nessuno di loro è così incapace da rovinare i capelli delle proprie clienti. Anche loro sono sul mercato e se lavorano male chiudono. Però le persone sono disposte a sacrificare qualcosa in termini di qualità pur di spendere meno.

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Ma allora, dove si trova quel po’ di ottimismo che il titolo di questo post lasciava presagire?

Nel fatto che, esattamente come accaduto per i ristoranti, il settore calzaturiero della mia zona di origine e quello dell’abbigliamento, i cinesi si sono fatti largo laddove la qualità non era percepibile dalla clientela, lasciando invece ampi spazi per chi ha saputo differenziarsi e specializzarsi.

Per restare nella mia zona di origine, i calzaturieri non sono falliti tutti. Sono falliti, o ridotti a lavorare per conto terzi presso i cinesi, solo quelli che non erano differenziati né specializzati, che svolgevano lavorazioni che avrebbero potuto svolgere quasi tutti. Ovviamente, si trattava della fascia bassa della filiera calzaturiera.

Perché invece, grazie alla crisi, sono venute fuori delle eccellenze che hanno puntato sulla qualità, sulla specializzazione e sulla differenziazione, vincendo su tutti, cinesi compresi. Potrei farti i nomi di Nero Giardini, di Tod’s e Hogan, di Santoni, di Cesare Paciotti e molti altri ancora meno famosi ma di successo, che ancor oggi hanno fabbriche che prosperano nel fermano.

Questa è la nota positiva, la nota di speranza e la ricetta per sopravvivere ai parrucchieri cinesi.

Ricorda: laddove ti troverai a combattere solo la battaglia dei prezzi (bassi), ne uscirai sconfitto.

Potrai sopravvivere, e prosperare proprio come i marchi di calzature che ti ho citato poco sopra, solo se saprai differenziarti e specializzarti!

Non si tratta, solo, di qualità. La qualità può anche non essere percepita dalle tue clienti.

Si tratta di fornire un servizio diverso, migliore, specializzato e differente.

Ma, mi dirai, come posso specializzarmi e differenziarmi se sono “solo” un parrucchiere?

Le strade sono molteplici.

Devi, innanzitutto, iniziare a pensare non più da semplice parrucchiere ma da imprenditore.

Devi mettere in atto una strategia per l’acquisizione costante di nuovi clienti.

Devi imparare a fidelizzare la tua clientela attirata con il marketing a risposta diretta.

Devi studiare delle strategie per la vendita di trattamenti e prodotti.

Devi continuare a stimolare la clientela con promozioni e informazioni attraverso messaggi via email alla tua mailing list.

Devi studiare il modo in cui differenziarti dai tuoi concorrenti e farti percepire come specialista in qualcosa.

Devi trovare quei servizi nei quali sei più bravo e portato, oppure quelli più richiesti nella tua zona o, ancor meglio, quelli lasciati scoperti dai tuoi concorrenti e puntare tutta la tua comunicazione su questi.

Potresti diventare lo specialista del colore o quello dei trattamenti per i capelli lisci. Oppure, quello che si specializza nella velocità di esecuzione di un trattamento tipico (tipo taglio + piega in tot minuti).

Quando comunicherai alle persone la tua specializzazione, immediatamente smetterai di essere visto come tutte le altre. Questo non significa che devi smettere di fare tutti gli altri servizi…ma solo che attirerai principalmente le nuove clienti per la tua specializzazione, per poi puntare su trattamenti a valore aggiunto, vendita prodotti e, sopratutto, la loro fidelizzazione!

Tutte queste cose le fanno poche, pochissimi parrucchieri. Di sicuro, non le fanno i parrucchieri cinesi. A loro basta puntare sui prezzi bassi e su una qualità appena sufficiente.

Tu cosa fai di tutte queste cose?

Tu cosa fai per mettere al riparo la tua attività dalla concorrenza dei cinesi e di tutti quelli che praticano prezzi sempre più bassi?

Certo, mi rendo conto che, senza una guida, senza dei suggerimenti precisi e approfonditi, non potrai mai farcela a implementare tutte queste strategie.

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Alla prossima…

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